Perché l’Olio EVO Siciliano.

L’Italia è uno degli attori principali nell’economia mondiale del settore oleario: a seconda degli anni contende alla Grecia il ruolo di secondo paese produttore; mentre è saldamente secondo paese per esportazioni e primo per consumo.

È il Paese al mondo con il maggior numero di cultivar di alberi di ulivo. Gli ulivi del territorio italiano producono quasi 600 varietà di olive, corrispondente a circa il 42% delle cultivar di olive in tutto il mondo.
The Sicilia da sola conta più di 30 cultivar differenti e proprio questa è una delle peculiarità che rendono la Sicilia un posto speciale per la produzione di olio EVO di alta qualità.

Ma cosa rende l’olio EVO siciliano cosi profumato e speciale?

Il clima – La Sicilia gode di una posizione geografica privilegiata al centro del mediterraneo. Il clima è caratterizzato da estati calde ed inverni miti e piovosi, e con stagioni intermedie molto mutevoli. Sulle coste, soprattutto quella sud-occidentale, il clima risente maggiormente delle correnti africane, per cui le estati possono essere torride. L’ulivo è a ragione il simbolo dell’area mediterranea visto che si adatta perfettamente al clima temperato, mite e soleggiato, consentendo agli ulivi di crescere rigogliosi su tutto il territorio, dall’entroterra fino alle coste dove è la brezza marina a giocare un ruolo fondamentale.

La morfologia del territorio – La Sicilia offre una morfologia del suolo del suo territorio variegata. Spostandosi dalle coste all’entroterra, cambiano le altitudini ma soprattutto la composizione del terreno che accoglie le piante di ulivo. L’esempio principe è rappresentato dal vulcano Etna, gli uliveti alle sue pendici crescono e fruttificano in un terreno vulcanico che ha pochi eguali al mondo, ad un’altitudine collinare che permette alla pianta di vivere rigogliosamente. Per la sua conformazione, la Sicilia offre altresì un territorio collinare che sorge di fronte al mediterraneo, sfruttando la vicinanza del mare senza che l’influenza dell’acqua marina degradi la qualità del prezioso frutto. Ricche coltivazioni si trovano anche nell’entroterra dove grazie alla protezione delle formazioni rocciose, molti uliveti hanno sede in zone collinari caratterizzati da terreni argillosi e ricchi di minerali.

Storia e tradizione – La Sicilia ha una tradizione millenaria nella produzione di olio di oliva. Furono i Fenici ed i Micenei a portare questa pianta sull’isola, originaria delle regioni a nord-est del Mar Caspio. I Greci di Sicilia, resero l’ulivo elemento sacro, sradicare anche un solo albero veniva punito con l’esilio. L’antica Roma fece della Sicilia la propria riserva per l’impero, alla produzione dell’olio d’oliva, fu affiancata quella del grano. Durante la dominazione araba, la coltura dell’olivo fu trascurata a vantaggio di altre specie, come gli agrumi. Furono i monaci benedettini e cistercensi, nella prima metà del Quattrocento e sino a tutto il Cinquecento a riportare in auge l’olivo nel paesaggio siciliano. I Monaci portarono importanti innovazioni riguardanti soprattutto il processo di estrazione nei frantoi. Da quel momento l’importanza dell’olio di oliva diventa enorme nella storia economica, culturale e religiosa di tutta l’area mediterranea.

La varietà – La Sicilia ospita una vasta gamma di varietà di olivi, tipiche ed esclusive nel territorio italiano. Ogni varietà ha caratteristiche uniche che si riflettono nel gusto, nell’aroma e nelle proprietà dell’olio che ne deriva. Tra le varietà più rinomate troviamo la Moresca, la Tonda Iblea, la Nocellara del Belice, la Biancolilla, la Nocellara dell’Etna e la Cerasuola.

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